Südtiroler Gartengespräche - colloqui all´aperto 2019

Elisa grezzani: arte e resilienza

Un intervista con Verena Malfertheiner

1 – Welche Bedeutung hat für dich Resilienz, also psychologische Widerstandsfähigkeit?

"Psychologische Wiederstandsfähigkeit, also Resilienz, hat für mich die Form einer schützenden Membran, die die vitalen Zentren meines Körpers und meiner Seele einerseits schützt, andrerseits nährt: meinen Körper, mein Herz, meine Psyche. Sie ist durchlässig, also keine Mauer. Sie gleicht viel mehr einer Atmosphäre, die nach aussen und nach innen Informationen durchleuchtet, filtert, verwandelt."

2 - Spürst du in deinem Alltag manchmal die Notwendigkeit für Resilienz?

"Mein Alltag besteht aus mehreren Realitäten, die an meine Identität gebunden sind und alle unterschiedliche Fähigkeiten und Herausforderungen darstellen. Ich bin in erster Linie Mensch und muss täglich für lebensnotwendige Dinge sorgen: essen, schlafen, sozialisieren. Ich bin Frau und bin täglich mit meiner Rolle in der Gesellschaft konfrontiert: ich stelle Fragen, gib mir Antworten, treffe mehr oder weniger bewusst Entscheidungen, die stark mit meiner Identität als Frau zusammenhängen. Ich bin Künstlerin und immer dehnt sich meine Vorstellungskraft in die Weite und ich muss Kompromisse finden, um auch verstanden zu werden. Ich bin Mutter und da gäbe es natürlich viel zu sagen, das eine ist sicher: psychologische Wiederstandskraft bedarf es in Unmengen! Ich bin auch Lehrerin an einer Schule in der Bozner Peripherie. Hier leiste ich meinen Beitrag für die Gemeinschaft.
Also ja, Resilienz ist in meinem Alltag lebensnotwendig!
:)"

3 – Wo holst du dir die Stärkung deiner Resilienz?

"Lustigerweise sind die Bereiche, die mich in meinem Leben herausfordern und oft auspressen auch gleichzeitig diejenigen, aus denen ich neue Kraft schöpfe: die Kunst, die Partnerschaft, meine Kinder, der Alltag in der Schule. Die Malerei spielt dabei eine sehr wichtige Rolle. Sie stellt für mich nicht nur ein Medium dar, sondern ist auch Ort des Rückzugs, der Reflexion, der Erfahrung mit mir selbst. Hier erlebe ich Glücksgefühle und tiefe Frustration, hier stehe ich mir selbst gegenüber."

1- Cosa significa per te resilienza, ossia la resistenza psicologica?

 

“La resilienza psicologica ha per me la forma di una membrana protettiva che da un lato protegge i centri vitali del mio corpo e dell'anima e dall'altro li nutre: il mio corpo, il mio cuore, la mia psiche. È permeabile, quindi non c'è un muro. È molto più simile a un'atmosfera che illumina, filtra e trasforma le informazioni sia all'interno che all'esterno.”

 

2 - Sente a volte il bisogno di resilienza nella vita di tutti i giorni? 

 

“La mia vita quotidiana è fatta di diverse realtà che sono legate alla mia identità e tutte presentano diverse capacità e sfide. Sono prima di tutto un essere umano e devo occuparmi ogni giorno di cose vitali: mangiare, dormire, socializzare. Sono una donna e mi confronto quotidianamente con il mio ruolo nella società: faccio domande, mi do risposte, prendo decisioni più o meno consapevoli che sono fortemente legate alla mia identità di donna. Sono un artista e la mia immaginazione si espande sempre in lontananza e devo trovare dei compromessi per essere compresa. Sono una madre e naturalmente c'è molto da dire, una cosa è certa: la resistenza psicologica è necessaria in abbondanza! Sono anche insegnante in una scuola alla periferia di Bolzano. Qui do il mio contributo alla comunità. Quindi sì, la resilienza è vitale nella mia vita quotidiana!”

 

3 - Da dove trae il rafforzamento della propria resilienza? 

 

“Stranamente, gli ambiti che mi sfidano e che spesso mi spremono della mia vita sono allo stesso tempo quelli da cui traggo nuova forza: l'arte, la collaborazione, i miei figli, la vita quotidiana a scuola. La pittura gioca un ruolo molto importante in questo caso. Per me non è solo un mezzo, ma anche un luogo di ritiro, di riflessione, di esperienza con me stessa. Qui provo sentimenti di felicità e profonda frustrazione, qui mi trovo di fronte a me stessa".